doPAG00-EST CITTA' DEL VATICANO. "Speriamo che non si torni indietro" è stato l'augurio del Papa a Mazowiecki. Ma prima che il capo di governo potesse rispondere è intervenuto seccamente il ministro degli Esteri, Skubiszewski: "Questo non è assolutamente possibile". Emozione, cordialità e reciproci elogi hanno segnato l'incontro in Vaticano fra i due vecchi amici: Mazowiecki ha visto, negli ultimi anni, almeno venti volte Papa Wojtyla, che ha voluto definire l'avvenimento di ieri "un fatto storico e positivo". Il colloquio a quattr'occhi è durato una ventina di minuti; ma successivamente il premier polacco si è fermato a pranzo, da solo, con il Pontefice.
La delegazione è giunta in Vaticano poco prima delle undici. Giovanni Paolo II è uscito dal suo studio per ricevere l'ospite; e al Prefetto della Casa Pontificia, Mons. Dino Monduzzi, che seguendo il protocollo voleva presentargli Mazowiecki, ha risposto con una battuta: "Grazie, non ce n'è proprio bisogno". Un cordiale abbraccio ha unito Papa e premier, prima che entrassero nella biblioteca privata. Poi le delegazioni, una più ristretta (c'era anche il figlio del premier) e una allargata. Era il momento pubblico: dal momento che la visita era privata, il protocollo non prevedeva lo scambio di discorsi. "L'udienza di oggi _ ha detto Mazowiecki, rivolto al Papa e alle televisioni _ è il coronamento di un dialogo il cui risultato oggi si vede. La ringraziamo per averci sostenuto in questi anni difficili".
"Penso che se ho fatto qualcosa a questo riguardo _ gli ha risposto il Pontefice _ l'ho fatto come parte della mia missione universale, e così deve essere visto. Considero questa udienza un fatto storico e positivo. Però _ ha precisato _ non è storico per me soltanto sotto un profilo patriottico, poiché si inserisce nell'insieme della mia missione, così come si inserisce nell'evoluzione storica del mondo". L'unico ministro comunista presente era il responsabile della Collaborazione Economica con l'Estero, Swiecicki: al pari degli altri ventiquattro membri della delegazione ha avuto in regalo un rosario. Poi, compiute altre visite in Vaticano, è andato a deporre un mazzo di rose sulla tomba di S. Pietro. Con il Papa si è parlato, fra l'altro, della correlazione fra perestrojka e svolta democratica in Polonia.
Nel pomeriggio Mazowiecki ha tenuto la sua prima conferenza stampa all'estero. "La Polonia necessita urgentemente di aiuti in derrate alimentari _ ha detto _ non oltre il quindici novembre. E' un prestito che pagheremo, ma che ci deve aiutare a sopravvivere per questi due mesi", anche se per combattere la "fame in inverno" è stato predisposto un programma di "parapioggia sociale" sin dai prossimi giorni. Nel primo pomeriggio Mazowiecki si era incontrato con il vicepresidente del Consiglio, Martelli, soddisfatto dei risultati ottenuti nel settore aiuti, "forzando con spirito garibaldino i limiti e le difficoltà del nostro bilancio. Ma ne valeva la pena". "Grazie Garibaldi" ha risposto il Premier, contento delle misure adottate dal governo italiano nel corso del viaggio, definito "più che un successo" dal ministro degli Esteri De Michelis.
Mazowiecki ha spiegato durante la conferenza stampa il perché della visita in Italia: "E' un ritorno alle origini cristiane ed europee di cui a simbolo ed espressione si erge Roma. Se avremo successo, avrà successo qualche cosa di molto importante all'Est e nell'Europa tutta". Un cambiamento è auspicato anche in Germania Orientale: "Abbiamo speranze che questo avvenga". Ha espresso la disponibilità a dare asilo al protagonista della "Primavera di Praga": "Se Dubcek potesse venire in Polonia sarei ben lieto di ospitarlo". In margine alla visita è da registrare l'accordo siglato ieri a Milano dai responsabili di Varsavia e da Berlusconi: Publitalia '80 (Gruppo Fininvest) raccoglierà in tutto il mondo, in esclusiva, la pubblicità per i due canali nazionali polacchi.
Marco Tosatti